Una troupe televisiva tedesca
sulle tracce di Stanlio e Olio
Quando nell’agosto del 2009 abbiamo pubblicato questa foto, abbiamo coltivato segretamente la speranza di riuscire a creare un discreto interesse intorno a questo episodio, dimenticato frettolosamente dalla città. Il pezzo nelle intenzioni era poco di più di un sassolino nello stagno. Mai avremmo immaginato di provocare l’arrivo nell’archivio Moreschi di una troupe televisiva dall’estero sulle tracce della famosa coppia di attori. In questo pezzo vedrete alcune foto di Moreschi, ma non realizzate da lui o conservate nel suo archivio fotografico, bensì scattate da me lunedì pomeriggio mentre il protagonista del nostro album racconta davanti alla telecamera la storia delle immagini di Stanlio e Olio in visita nella città dei fiori. La troupe del giornalista Andreas Baum, che lavora per l’agenzia tedesca Exit film, sta realizzando un film sul viaggio compito in Italia da Cric e Croc in occasione della promozione del loro ultimo film, “Atollo K”, il primo ed unico girato in Europa. Il video documentario è una produzione franco tedesca e sarà trasmesso a dicembre sulle reti televisive di Francia e Germania. Dopo la pubblicazione del nostro articolo, alla redazione di Sanremonews ed all’archivio Moreschi erano pervenute diverse mail ed in particolare aveva destato grande interesse la foto, che raffigura Cric e Croc davanti alla stazione ferroviaria di Sanremo in compagnia di un pubblico numeroso. Una curiosità che aveva valicato i confini nazionali e contagiato le vicine Germania e Francia.
La foto inizialmente era stata accostata al festival della gastronomia internazionale ospitato nel 1950 dal Casinò. Cric e Croc in realtà giunsero a Sanremo nel giugno del 1950, per la precisione il giorno 24, per inaugurare il ristorante del Casinò, La Pergola, dove effettivamente dal mese successivo si sarebbe svolto il “Festival Internazionale della Gastronomia”. La direzione del Casinò aveva invitato la coppia sul viale del tramonto, ma ancora molto amata dal grande pubblico, cogliendo l’opportunità rappresentata dalla loro presenza nella vicina Nizza. Si fermarono un paio di giorni a Sanremo, soggiornando all’hotel Royal e proseguendo il viaggio verso Roma dove erano attesi dal Papa e facendo una tappa intermedia a Genova. Durante il viaggio finalizzato a promuovere il film, che sarebbe uscito successivamente, furono accolti ovunque con entusiasmo e con grandi applausi, come riportato con grande risalto dai giornali dell’epoca.
Il film, travagliato nella realizzazione per le malattie che colpirono prima Hardy e poi Laurel, si rivelò un clamoroso insuccesso. Ma quella foto in realtà poteva vantare già una storia importante: infatti dopo essere stata pubblicata su alcuni giornali dell’epoca, era stata richiesta da Mister Bill Cubin, un fan che aveva realizzato in Inghilterra nella città natale di Stanlio l’unico museo al mondo dedicato a loro. Il funzionario del Casinò , Gino Spalletti aveva spedito la foto al museo e successivamente era andato di persona a verificare che fosse stata esposta nel museo. Il giornalista tedesco, alla ricerca di notizie e di qualche protagonista della foto, lunedì ha intervistato Marcella Spalletti, la figlia di Gino, raffigurato nella foto sul lato destro. Marcella con grande emozione ha raccontato i ricordi del padre di quell’incontro straordinario. nella foto Andreas Baum, Marcella Spalletti e Alfredo Moreschi La rievocazione dell’episodio, nonostante la difficoltà del nostro inglese stentato, è proseguita in compagnia di Bruno Monticone, giornalista de La Stampa, autore di un articolo pubblicato oggi dal quotidiano.
Un episodio che La Stampa ha ricordato in diverse precedenti occasioni, fra le quali vi segnalo l’interessante articolo del 1991 di Nico Orengo.
La troupe si è poi soffermata lungo la galleria fotografica di accesso all’archivio Moreschi di via Matteotti, dove in compagnia di Gianni Morandi e Mina campeggia una immagine di Stanlio e Olio, che è un’icona dello studio fotografico sanremese.
Ci sarebbero mille altre cose da scrivere sulla foto, sul film e su Cric e Croc, ma vorrei chiudere con una considerazione personale: l’archivio Moreschi è uno straordinario e affascinante museo, che racchiude una parte della più grande ricchezza di questa città, rappresentata appunto dalla sua storia e cultura, cui si deve il prestigio di cui gode nel mondo. Mi perdonerete se per una volta non ho pubblicato foto fatte da Alfredo, ma scattate ad Alfredo, che in silenzio, con modestia ed intelligenza svolge un importante ruolo di animatore della vita culturale non solo della città, ma di tutta la provincia. Un ruolo che gli è riconosciuto anche all’estero. Claudio Porchia
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