Ludwig Winter
Questo articolo scritto nel 1954 da Raoul Zaccari, Senatore della Repubblica e Sindaco di Bordighera dal 1946 al 1965 si intitola Perenne giovinezza dello spirito di Lodovico Winter Ma la sua non era solo una attività commerciale, era soprattutto una attività spirituale. Difatti pochi mesi prima di morire scriveva: ” Una grande missione la nostra floricultura e la nostra orticultura devono compiere oltre quella di produrre piante e fiori per il commercio e per il diletto. Noi dobbiamo portare nelle case degli uomini con le nostre piante e i nostri fiori la voce del bello della natura, noi dobbiamo coltivare nella nostra anima per il bene dell’umanità il sentimento di responsabilità per il bello e per la natura “. Come tutti gli spiriti grandi egli sentiva innato un amore profondo per le piante, per queste grandi ed eccelse espressioni di vita che resistono al tempo e alle tempeste, manifestazioni della energia possente della natura. Le coltivò, le protesse, le educò, le moltiplicò, le mandò messaggere del suo amore in tutta l’Europa ad adornare le più grandi esposizioni, ne fece lo scopo della sua vita. Oggi che col progresso e colla tecnica si è perduto quell’amore è bene che questi spiriti del passato siano morti per non dover assistere allo scempio degli alberi che in nome solo del denaro gli uomini del presente vanno compiendo anche in questa nostra Bordighera. E’ un grido di dolore che dalla tomba il Winter lancia alle nostre generazioni che non hanno più il sentimento di rispetto verso la natura lapidando l’ultima bellezza di questa nostra Bordighera. Con i fiori e con le piante amorosamente inviate dovunque, il Winter si creò una serie meravigliosa di amicizie; e sono pittori, scultori, scrittori di alta fama che per mezzo suo conoscono Bordighera, l’ammirano e la cantano. Ludovico Winter nel giardino di Villa Madonna della Ruota
Se il “Dottor Antonio” scoperse Bordighera al mondo anglosassone, Winter scoprì Bordighera al mondo germanico. Nel 1902 da Roma il segretario della Regina Margherita scriveva a Lui: ” La Riviera in genere e Bordighera in particolare hanno lasciato in Sua Maestà, la Regina Madre il ricordo più gradito e vivo desiderio di ritornare. Bordighera poi delle sue particolari bellezze, dell’industria e del commercio che l’arricchisce e del nome che si è procurata all’Estero, deve particolare riconoscenza a Lei, vero benemerito di quella Regione”. Tutti riconoscevano in Lui alte doti spirituali e sentivano sotto l’apparenza esteriore del coltivatore e dell’industriale vibrare un’anima di poeta. Tra le numerose lettere inviategli dal Mantegazza mi piace in questa occasione ricordare quella del 28 dicembre 1904 da Firenze: “Mio caro Lodovico, io ti mando i miei pensieri, tu mi mandi i tuoi fiori; ma questi sono sempre belli, i miei pensieri invece ora sono bellini ed ora bruttini. Accettali sempre colla tua solita indulgenza e voglimi sempre bene perché ci tengo assai alla tua amicizia. Tu sei uno dei pochissimi uomini che possono vantarsi di essere self mode man e di riunire in sé un’alta intelligenza con un gran cuore. Della sua intelligenza la prova più evidente è lo sviluppo assunto dalla floricultura e dalla orticultura in tutta la Riviera dei Fiori. Jules Grec nel 1912 sulla rivista ” La Petite Revue Agricole et Horticole” di Antibes, in un articolo pubblicato in occasione della morte del Winter scriveva: ” Lorsqu’on parcourt aujourd’hui, la Riviera, de Vintimille a Sanremo, Poggio Ponente, Taggia et au delà, en passant par Bordighera, Ospedaletti, Coldirodi, Sanremo, qu’on voit tous les flancs des collines et les fonds des vallées couverts de cultures floreales, oeillets, roses anthémis, giroflées, violettes, quand’on voit l’activitè des marchés de Vintimille et de Ospedaletti et le trafic commercial auquel les fleurs italiennes donnent lieu, on se dit que Winter a été reellement un precurseur et un même temp un bienfateur de son pays d’adoption, dont il a révolutioné la culture et commancé la fortune horticole, la quelle va en grandissant chaque jour “.Del suo cuore la testimonianza più bella è il ricordo che ancora di lui mantengono coloro che con lui hanno lavorato molti dei quali oggi hanno sul suo esempio creato aziende avviatissime come i Ronco, i Molinari, i Palllanca, i Ratto, e molti dei quali ancor oggi al nome del loro Maestro ed amico sentono inumidirsi gli occhi perché ritornano alla loro mente i rapporti umani che li univano a Lui al di sopra del “contratto di lavoro”. E questo aspetto particolare lo si nota dalle lettere dal Winter inviate ad Ersilio Ferrari, suo capo giardiniere e ricevute dallo stesso in occasione di mostre ed esposizioni in cui il ” padrone” rendeva edotto il suo “dipendente” dei risultati raggiunti, dei premi avuti e da lui ne riceveva per primo le congratulazioni e gli affettuosi complimenti. Grande insegnamento che anche oggi risolverebbe gravi questioni di lavoro. Ho voluto con questo mio breve scritto esaminare solo alcuni aspetti della personalità del Winter cui Bordighera ha eretto a perpetuo ricordo un busto in bronzo nei giardini che portano il suo nome. Omaggio doveroso per il grande apporto dato all’economia dell’intera Riviera Ligure, per l’opera di diffusione fatta alla stessa Riviera colla suo instancabile attività, per gli insegnamenti che ci ha lasciato, per i nobili sentimenti che lo hanno guidato nella sua vita terrena, fecondi ancora oggi e più che mai vivi perché è proprio nel comune amore del bello, del bene e della umanità che può realizzarsi quella comunità di popoli tanto necessaria agli uomini d’oggi, affinché le Nazioni affratellate possano trovare quella vera integrazione di forze e di capacità di cui Winter è stato uno dei più tipici e grandi antesignani. Prof. RAOUL ZACCARI Sindaco di Bordighera dal 1946 al 1965
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