Luciano Tajoli e Betty Curtis che vincerà con lui Sanremo 61 conversano con Milva durante le prove
Si legge, nel libro di Dario Salvadori “SANREMO50” -RAI ERI EDIZIONI,a proposito della partecipazione di Luciano Tajoli al Festival del 1961 un giudizio che è anzitutto di carattere tecnico sulle cosiddette “Canzoni per Sanremo”, ma pone anche in rilevo quella sorta di sottile razzismo che diventa sostanza nell’accettazione o meno dei portatori di Handicap. Salvadori, inizia così il capitolo dedicato al Festival del 1961: “L’esperto Donida (Vecchio Scarpone, Canzone da due soldi) e il giovane Mogol sono abilissimi nel confezionare una canzone adatta alla doppia interpretazione tipica del Festival di Sanremo. E più o meno quello che era successo l’anno prima con Romantica. La canzone é “Al di la”, un concentrato di banalità volte al surreale. “Al di la del ben più prezioso, ci sei tu../ Ci sei tu…/ Al di la/ del sogno più ambizioso, ci sei tu …”. Una canzone impastata di melodia nella versione di Luciano Tajoli, appena più moderna e ritmata in quella di Betty Curtis. Al di la rappresenta una vittoria personale di Tajoli, il quale, pur essendo da almeno una dozzina d’anni il cantante melodico più apprezzato, e sempre stato sistematicamente escluso dal cast del Festival. Le centinaia di canzoni incise, i tour in tutto il monde, numerosi film di successo all’attivo, sembra che non bastino per spalancare al cantante milanese le porte del Casino. Crea imbarazzo il suo handicap (la TV non riprende il suo ingresso in scena: le telecamere inquadrano il pubblico e poi il cantante, quando é già appoggiato a una sedia ed e il suo amico Ezio Radaelli, ancora alla guida dell’organizzazione, ad avere un atteggiamento più coraggioso. Tajoli fa centro al primo colpo vincendo con Betty Curtis l’edizione del 1961. La canzone ha riscosso anche un incredibile successo all’estero, (soprattutto negli Stati Uniti e nella versione cantata anche da Emilio Pericoli), dove ha venduto oltre cinque milioni di copie.
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