Antonietta Torrielli, in arte “Tonina”, arriva a Sanremo posando il grembiule di operaia di una fabbrica dolciaria di Novi Ligure, dopo aver raggiunto la finale di un concorso per Voci nuove della RAI, assieme ad altri cinque concorrenti. La gara aveva interessato tutta l’Italia con un totale di ben 6000 aspiranti e si era conclusa nel 1955. Arrivando a Sanremo, Tonina trova un Festival, quello del 1956, fortemente burrascoso La RAI si è inventata lo strano format delle Voci Nuove che consiste in una TRE GIORNI sanremese da realizzarsi per la prima volta a Marzo e senza la partecipazione dei cosiddetti Mostri sacri del microfono d’allora. Solo i testi delle canzoni sono stati affidati agli autori già collaudati. Tonina, si piazza a Sanremo ad un meritato secondo posto con “Amami se vuoi”, si merita la partecipazione all’Eurofestival acquista Il successo immediato, ma anche l’ apostrofazione di “Caramellaia di Novi”: un banalissimo battesimo, a lei sicuramente poco gradito. Sul palco sanremese la Torrielli si presenta ancora nel 1958 con due canzoni: “Mille volte” in coppia con Cristina Jorio; e soprattutto con “L’edera”, eseguita in coppia con Nilla Pizzi, della quale era considerata dai gossippiani dell’epoca “la possibile rivale”. La vediamo nuovamente in gara a Sanremo nel 1959 con “Adorami” e “Tua” eseguita assieme a Jula De Palma; nel 1960 con “Colpevole” (in coppia con Nilla Pizzi) e “Perderti” con Arturo Testa; nel 1961 con “Febbre di musica”; nel 1962 con “Aspettandoti” e nel 1963 con “Com’è piccolo il cielo”. Si sposa con l’ex batterista dell’orchestra Angelini, Mario Maschio, abbandonando lentamente l’attività artistica che si conclude nel 1965, dopo aver inciso una grande quantità di dischi che continuerà a vendere in prima persona quando, appena trentunenne gestirà a Torino, un negozio di dischi e di strumenti musicali in piazza Castello.
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