Jenny Luna, é il nome d’arte di Maria Clotilde Troili, una cantante di musica leggera, all’inizio della seconda metà del 1900. Diplomata maestra elementare, occupa il tempo libero a studiare e a eseguire motivi jazz. Notata durante una jam session dai componenti della Seconda Roman New Orleans Jazz Band, viene invitata ad esibirsi come voce solista dell’orchestra. Nel 1955 inizia la carriera di solista cantante jazz, con lo pseudo di Tilde Natil, che due anni dopo muterà, con quello di Jenny Luna in occasione della sua prima tournée all’estero, con l’orchestra di Romano Frigeri, già sassofonista nell’orchestra del maestro Angelini, che diventerà suo marito. Ottenuto un contratto discografico con la CAR Juke Box del suo scopritore Carlo Alberto Rossi), cambia repertorio adottando uno stile moderno assimilabile a quello degli “urlatori con cautela”. Dotata di grande voce e musicalità, affianca la mitica Mina cantando “Le mille bolle blu”, al
Festival di Sanremo del 1961. L’anno seguente ritorna al Festival di eseguendo due brani “Cose inutili” e “Conta le stelle”, che non entrano in finale. È inoltre ospite fissa nella trasmissione televisiva Il paroliere questo sconosciuto, condotta da Lelio Luttazzi. Recita piccole parti nei Musicarelli “Rocco e le sorelle” (1961) e “Questo pazzo, pazzo mondo della canzone” e “008 Operazione ritmo” di Tullio Piacentini (1965). Nel 1964 recita e canta in Biblioteca di Studio Uno del Quartetto Cetra (regia di Antonello Falqui), nella parodia di “I tre moschettieri” di Alexandre Dumas interpretando Costanza, la dama della regina innamorata di D’Artagnan (Alberto Lupo). Passa ancora qualche a fare l’artista ma nel 1969 si ritira dal mondo dello spettacolo per riprendere il lavoro di insegnante di scuola materna.
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