Nunzio Filogamo, Annunziato Filogamo sui documenti d’identità, è stato una delle voci particolarmente familiari ed abili nel gestire il periodo di passaggio tra le trasmissioni solo radiofoniche e l’irrompere della televisione italiana nell’immediato secondo dopoguerra. E’ stato il primo a battezzare, conducendolo, il Festival di Sanremo nel 1951, conducendone le prime cinque edizioni. Tenne a battesimo il primo Festival di Sanremo. “Miei cari amici vicini e lontani, buonasera ovunque voi siate!” è la frase tormentone, inventata li per li, con la quale avrebbe aperto la seconda edizione nel Giardino d’Inverno del Casinò. La verità storica è che la locuzione esisteva già nell’accurato repertorio di Nunzio il quale la rispolverò ad alta e seccata voce, per risvegliare l’interesse degli spettatori, ancora intenti a rifocillarsi comodamente seduti per la cena, mentre il Maestro Angelini prodigava sul palco, con la sua bacchettina, a dirigere le celebri ugole, pro tempore. Nella sua bibbia sui primi 50 anni del Festival, Dario Salvatori, parlando di Nunzio Filogamo, titola il capitolo UN ARAMIS COME PRESENTATORE proseguendo cosi: “Fra le tante intuizioni del maestro Razzi c’è stata quella di affidare il delicato ruolo di maestro di cerimonia a Nunzio Filogamo, garbatissimo presentatore radiofonico, che il pubblico ha conosciuto a partire dal 1934. Filogamo ha imposto un pettegolo, svampito e vanesio Aramis nel ciclo “I Quattro Moschettieri” di Nizza e Morbelli e queste caratteristiche di affabilità e di leggera follia in seguito caratterizzeranno tutta la sua carriera,” A proposito di questo accenno, va detto che il Moschettiere Nunzio, in questione, in questa occasione e proprio a Sanremo, incontrò nuovamente Angelo Nizza, sia come coinventore del Festival col Maestro Razzi, ma anche nelle vesti di autorevole e capace Direttore dell’Ufficio stampa del Casinò. Se in seguito (e meritatamente) Filogamo viene considerato il maestro e il babbo dei presentatori, lo si deve anche alla sua alta esperienza ed alla capacità del modo in cui sia riuscito a proporsi al già vasto pubblico degli inizi, ed a far lievitare il Festival, con tre soli cantanti nella prima edizione, i già cinque della seconda e senza il traino di alcun ospite internazionale o comici in auge.
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