Alberto Rabagliati, nella foto accanto, è ripreso mentre taglia il traguardo del primo Rallye del Cinema nel 1955, accolto a Villa Ormond dal Presidente dell’ACI avv. Pestarino . Torinese di nascita, ha passato l’infanzia e la giovinezza nella città natale, dove ricevette anche la prima formazione musicale, tentando di domare un violino. La sua lunga carriera artistica iniziò nel 1926, con la partecipazione ad un concorso internazionale indetto dalla casa cinematografica FOX, come vincitore nella categoria composizione. Nella piena estate di quell’anno, era morto Rodolfo Valentino e Rabagliati, venne considerato, dagli organizzatori FOX, quale possibile sosia e successore del Divo dei Divi. Si trasferì, perciò, l’anno dopo negli Stati Uniti, ad Hollywood. Come provino delle sue qualità gli fu assegnato un ruolo secondario di poliziotto nel film Street Angel (1928) di Frank Borzage. Il film non ebbe successo e neppure in Italia, nel 1930, quale protagonista di un film-operetta di produzione italiana dal titolo Sei tu l’amore di Alfredo Sabato e Guido Trento Rabagliati convinse il pubblico. Il novello Valentino ed il suo tentativo di emergere sul grande schermo gli valsero 4 anni di suo soggiorno oltreoceano finiti con la rottura del contratto, da parte della FOX “per una questione di corna.” Negli Stati Uniti ebbe però la possibilità di conoscere i nuovi generi musicali, jazz, swing, scat che stavano trionfando in America ed il rimpatrio coincise con la sua decisione di trasformarsi in cantante. Iniziò dall’alto, con una breve ma positiva esperienza nell’orchestra Blue Star di Pippo Barzizza, quindi fu la prima voce del complesso cubano Lecuona Cuban Boys, dove si esibiva anche a volto annerito, portando al successo un pezzo che divenne famosissimo: “Maria la O”. Invitato dal Maestro e compositore Giovanni D’Anzi, si presentò all’ l’EIAR per un’audizione che superò brillantemente, ritornando a cantare con Barzizza, passato, nel frattempo, a dirigere l’Orchestra Cetra. La sua crescente celebrità si concretizzò, nel 1941, in una trasmissione tutta sua “Quando canta Rabagliati”, che gli dette la possibilità di confermare un repertorio vario, valido e fortemente apprezzato. Le cronache sottolineano il grande favore del pubblico femminile manifestato, a volte, con lanci di rose. A Rabagliati fu concesso di mantenere il suo inconfondibile stile americaneggiante, nonostante l’Italia vivesse un momento in cui era osteggiato e bandito ogni ritmo esotico. L’enorme considerazione raggiunta come cantante fece ripartire anche la sua carriera di attore cinematografico, in particolare nel dopoguerra, quando recitò in una ventina di film, tra cui La contessa scalza, Montecarlo, Il vedovo, Signore & signori. In contemporanea, si esibì anche in commedie e riviste musicali e varietà; iniziò anche a farsi apprezzare nella neonata TV, dove si ricorda la sua ultima apparizione, nel 1974, al fianco di Mina e Raffaella Carrà, nella prima puntata del programma televisivo Milleluci.
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