Ildebrando Pizzetti è stato un compositore, musicologo e critico musicale italiano. Nacque a Parma il 20 settembre 1880 da Odoardo, insegnante di pianoforte e maestro di coro, e da Teresa Fava. Nel 1896 fu ammesso al conservatorio di Parma, in cui studiò la musica italiana antica, specialmente mostrando grande interesse per la polifonia rinascimentale e il canto gregoriano e per autori come Palestrina e Claudio Monteverdi, interessi che Pizzetti seppe sviluppare in numerosi scritti e nella creazione musicale successiva. Nel 1901, dopo il diploma in composizione, trovò lavoro come maestro sostituto al teatro Regio di Parma componendo le sue prime opere teatrali, rimaste per lo più incomplete, o distrutte. Musicò le scene della tragedia La nave di Gabriele D’Annunzio, rappresentata nel novembre 1907. Fu l’inizio della collaborazione e dell’amicizia con il Vate, di Pizzetti., colpito dalla poetica dannunziana da rimanerne influenzato per tutta la produzione musicale successiva come evidenzia l’0pera Fedra, (tratta dalla tragedia omonima del poeta), rappresentata alla Scala di Milano il 10 marzo 1915: “esempio di vocalità drammatica – secondo la critica – consistente in un declamato plastico e severo, capace di potenziare i sensi della parola tramite il recupero del “recitar cantando” fiorentino, della polifonia rinascimentale e del canto gregoriano; un’armonia prevalentemente diatonica, con risonanze arcaiche nell’adozione frequente della modalità antica.” Nel 1914 si prestò a un esperimento curioso: Giovanni Pastrone lo incaricò di comporre le musiche del primo kolossal cinematografico, Cabiria, per il quale compose la Sinfonia del Fuoco, lasciando il resto dell’opera a Manlio Mazza. Firmatario del Manifesto degli intellettuali fascisti nel 1925, nel 1939 fu nominato Accademico d’Italia. Ricevette nel 1931 il primo Premio Mussolini per l’opera Debora e Jaele. Nel 1934, il 5 febbraio, a Sanremo nell’ambito deli Lunedì letterari, nel Teatro dell’Opera del Casinò, Ildebrando Pizzetti tenne un concerto-conferenza dal titolo: LA MUSICA DELLE PAROLE. Ad eseguire le “poesie cantate” venne chiamata la Signorina Ginevra Vivante. Gianni Moreschi scattò al Maestro una serie di immagini nel giardino del Casinò e riprese anche la curiosa conferenza del Maestro. Un’altra, curiosa ed interessante vicenda, lega in qualche modo Ildebrando Pizzetti a Sanremo, o meglio ad una delle manifestazioni che ogni anno ne porta il nome in tutto il mondo: il Festival della Canzone. Nel 1960 le abituali accuse di plagio che colpiscono gli autori dei motivi di successo, in particolare quelli vittoriosi, colpì Renato Rascel , e l’indimenticabile “Romantica”. Fu la stampa tedesca a sostenere per prima che il motivo derivasse dalla canzone bavarese “Ja, ja, der Chianti Wien”. Ma anche se le tre note iniziali del ritornello sono le stesse, è troppo poco per parlare di plagio. Le discussioni sulla vicenda assunsero toni vivaci, ma i tribunali non furono nemmeno chiamati in causa. Qualche mese dopo, però, un medico abruzzese di nome Nicola Festa tornò alla carica contro “Romantica”, affermando che fosse uguale a una sua composizione chiamata “Angiulella”. Stavolta, in effetti, le somiglianze sembravano più evidenti: il musicista incaricato di confrontare le due composizioni, fu proprio il celebre Maestro e critico musicale Ildebrando Pizzetti, che rilevò 12 battute in comune. Nessuno poteva mettere in dubbio la neutralità di Pizzetti, che dall’alto della superiorità della sua arte giudicò: “entrambe le “canzonette” in verità molto insignificanti, amorfe e, soprattutto nel caso di “Angiulella”, dilettantesche.” Al pretore di Roma non rimase che ordinare il sequestro cautelativo del motivo di Rascel. Alla fine la causa si concluse con sentenza dell’11 maggio 1965 a favore di Rascel, non senza prima scomodare, però, nientedimeno che Igor Stravinskij per avere il parere di un altro esperto.
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