Ennio Sangiusto, all’anagrafe Ennio Reggente, è stato un cantante italiano che ha iniziato calcando le scene come ballerino a Trieste, nella sua città. Approda alla Radio nel 1959 come cantante melodico. Ai passi di danza aggiunge le note quando si reca in Francia a Marsiglia dove si esibisce nei tanti locali della Costa per qualche anno. In questo periodo conosce in anticipo i nuovi generi musicali in arrivo dal resto del mondo e torna in Italia da precursore di un ballo, chiamato Twist, che nel agli inizi degli anni 60 inonda anche l’Italia. La sua carica di simpatia e la sua voce molto ritmata ne fanno l’interprete ideale di una lunga serie di brani destinati al successo. Scanzonato e sorridente non pare mai prendersi sul serio, quasi che cantare e ballare sia per lui più un’esigenza personale che una professione. Indimenticabili restano le sue interpretazioni di brani come “Ay che calor”, una sorta di cha cha cha dalle accentuate sfumature melodiche. Sotto l’incalzare di nuove mode la sua popolarità inizia declinare. Tenterà di risalire la china nel 1963partecipando, da vincitore del Festival di Castrocaro a quello di Sanremo con un paio di canzoni: “Le voci”, di Fallabrino, Medici, eseguita assieme a Luciano Tajoli, e l’innovativa e ironica “La ballata del pedone” in coppia con il Quartetto Radar; una sorta di sceneggiata in musica che viene sonoramente bocciata dalle giurie. Tenterà di risalire la china nel 1963
Ennio Sangiusto posa assieme a due compagni di microfono. Cocky Mazzetti e Tony Renispartecipando, da vincitore del Festival di Castrocaro a quello di Sanremo con un paio di canzoni: “Le voci”, di Fallabrino, Medici, eseguita assieme a Luciano Tajoli, e l’innovativa e ironica “La ballata del pedone” in coppia con il Quartetto Radar; una sorta di sceneggiata in musica che viene sonoramente bocciata dalle giurie. L’inizio del Festival 1963 era stato funestato da un grave incidente occorso al Maestro di una delle due orchestre presenti sul camposcenico: quella che doveva esser diretta da Lelio Luttazzi che fu diretto al più vicino degli ospedali, sostituito immediatamente da Pino Calvi. Unico testimone presente al festival dell’evento era stato proprio Ennio Sangiusto che venne braccato dai giornalisti per avere particolari; le foto della galleria documentano il cantante alle prese con gli scoopisti.
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