Tutti i giorni dell’anno, dopo lo spuntare dell’alba, drappelli di bersaglieri marciavano o “correvano rumorosamente” per le strade di Sanremo. Lasciavano la Caserma per raggiungere i posti di guardia loro assegnati e vi rientravano, alle prime avvisaglie del tramonto, a passo di corsa o di marcia. Era l’abituale spettacolo al quale potevano assistere sia i residenti che i numerosi ospiti di ville ed alberghi che dopo l’arrivo della ferrovia, avevano cominciato ad a frequentare i tiepidi inverni della nascente Sanremo turistica. La marcia ordinata e pittoresca dei fanti con le piume, a volte musicata dalla fanfara, era uno dei tanti momenti di interesse della giornata; ben documentata dai pieghevoli pubblicitari, illustrata dalle nascenti cartoline postali ed inseguita dalle prime fotocamere portatili a caduta di lastre denominate Detective, come si verifica nella foto scattata davanti a Santa Tecla. Da notare, al proposito, l’involontaria firma apposta dalle ombre lunghe del tramonto. L’autore è chiaramente in abito talare, come risulta dalle numerose immagini contenute nel suo prezioso album datato 1908 ed ha soggiornato per una decina di mesi all’Hotel Eden, una delle tante strutture ricettive ed ex ville sanremesi acquistate dagli ordini religiosi in fuga dalla Francia negli ultimi anni del 1800. La Caserma Umberto 1° era la trasformazione del precedente convento delle Turchine, poi Salesiane, quindi in struttura militare destinata ad essere trasformata in Tribunale, Mercato dei Fiori ed oggi, dopo la distruzione bellica, in Parcheggio auto e Stazione delle Autolinee.
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