In questo giardino nella parte inferiore di Corso Umberto, Carlo Dapporto ha passato la sua infanzia giocando e recitando con un folto gruppo di coetanei che tutti i pomeriggi si riunivano per assistere alle sue prime macchiette…………………..
Mia madre Anna Ronchi è stata fra quel pubblico fortunato e vi arrivava con un cestino pieno di fette delle prelibate torte preparate dal padre Alfredo Ronchi per i clienti del suo ristorante (occupava l’angolo dove si trova la Pellicceria Calvini). Il ricorrente evento era la comparsa di Carletto Dapporto che era solito improvvisare happening, imitazioni e sketch proseguivano sino al momento di partecipare, tutti ,all’improvvisato buffet. Quel gruppo affiatato di coetanei, ragazzini e ragazzine, sono stati la sua prima ed entusiasta platea. Infatti, nei primi anni di vita il Carletto nazionale abitava con la famiglia nell’ultimo palazzo a destra in fondo a Corso Umberto, prima della spianata di Pian di nave, occupata allora dagli hangar degli idrovolanti e dai cantieri navali di supporto ai numerosi velieri che affollavano il porto di Sanremo. Ma anche dopo aver ottenuto il successo nei celebrati teatri del paese con le sue diverse compagnie di Rivista, Dapporto mantenne un piccolo, ma altrettanto importante palcoscenico personale in città: il Bar Venezuela di Via Vittorio (attuale Banca Intesa San Paolo) dove assieme all’amico Ciccio Saccone trascorreva le spensierate ore di vacanza ogni volta che ritornava nella sua città natale. Qui lo raggiungevano i compagni dell’infanzia, divenuti ormai adulti ed affermati cittadini, che si ritrovavano per rinnovare la magica atmosfera della prima giovinezza. Il suo legame con Sanremo non si è mai allentato e lo perseguitava anche quando si esibiva lontano dalla città. In genere scattava nel corso dello spettacolo quando, assieme agli immancabili applausi degli spettatori, si udiva improvvisamente una voce gridare ‘bravo luffia’. Dapporto si fermava e spiegava agli stupefatti spettatori che in sala doveva esserci un suo concittadino sanremasco, al quale dava in diretta l’appuntamento al termine dello show. Le foto di questa “galleria Dapporto” testimoniano il suo grande amore per Sanremo; sono una selezione, delle sue presenze ufficiali e dei suoi momenti di svago sanremesi: Ospite d’onore al Roof con Van Wood, allora famosissimo; all’Imperatrice alla partenza di una gara di sci nautico assieme al vice presidente della Confindustria Walter Mandelli ed altri partecipanti alle gare. La scuola era gestita da Hans Nobl, famoso sciatore d’anteguerra; in carrettino al Casinò prima di un matinée della sua compagnia; al teatro del giardino d’inverno con una troupe mentre gira un carosello nei panni di Agostino, una delle maschere più riuscite; con il figlio Massimo, che compie i 10 anni, la moglie, la mamma, il fratello e la sorella nella loro abitazione di Corso Cavallotti; con Gilberto Govi e la famiglia a Monte Bignone dove il comico genovese aveva una villetta; assieme alla moglie ed al figlio Massimo; all’Azienda autonoma con il Presidente Massobrio mentre firma l’Albo degli amici di Sanremo; al maneggio di Borgo Tinasso mentre scherza con una doppietta e posa davanti all’Hosteria; con il tenore Di Stefano a Capo Nero: mentre posa con Mina durante una pausa del Festival Canzoniero. Nelle giornate in cui le sue varie Riviste di Varietà figuravano nel cartellone spettacoli del Casinò, e nel periodo in cui i Caroselli serali segnavano il fatidico “Ora a Letto” per intere generazioni di piccoli Italiani Carlo Dapporto, al culmine della fama, trovava modo di impiegare il suo tempo. Sullo stesso palcoscenico sul quale alla sera avrebbe recitato veniva allestito un set provvisorio con attrezzature e troupe, e dava vita ai suoi diversi e collaudati personaggi: in questa sequenza fotografica si vedono le riprese di una delle prodezze di Agostino il fotografo piemontese da lui creato. Una pausa tra un si gira e l’altro lo vede abbracciato con Massimo, l’altro Dapporto attore ancora in gestazione. A.M.
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