A pochi mesi dall’arrivo della Pace, ottenuta dal ministero competente una nuova concessione, il Comune bandì l’asta per la nuova gestione della Casa da gioco, alla quale parteciparono diciotto società. Prevalse la CIRT, e fu l’inizio della presidenza di Aldo Aitano. Nella foto scattata nella primavera del 1946 si illustra alla stampa il primo programma del dopoguerra che elenca gli spettacoli teatrali e lirici. Al fianco di Aitano i Maestri Francesco Cilea e Franco Alfano che hanno curato la programmazione sinfonica ed operistica. In Piedi alle sue spalle il direttore artistico Enrico Civita, il giornalista Mario Sogliano. Nella foto figura anche l’attore Annibale Ninchi la cui compagnia reciterà nel teatro dell’opera la commedia La notte dei mille scritta dallo stesso, esordiente, Aitano.
E… proprio a proposito della commedia “La notte dei mille”.
Nella Rete delle Reti, ma anche nella letteratura specifica del periodo, come nel curriculum del capocomico Annibale Ninchi, attore teatrale appartenente ad una numerosa famiglia di interpreti famosi del Cinema italiano e della Televisione, non si trova traccia. Solitario graffito d’epoca rimane il servizio allegato a questa pagina costituito dalle foto scattate da Angelo De Bon al quale, da imberbe quindicenne facevo da allievo\aiutante fotografo. L’autore di questa sconosciuta opera teatrale dedicata a Giuseppe Garibaldi, era Aldo Aitano, sino ad allora semplice giornalista, ma dalla riapertura del Casinò, divenuto in uno dei più importanti Manager della città: a capo della più produttiva struttura locale, capace di creare risorse al primo “girar di roulette o smazzata di Baccarat“. La Notte dei 1000 é’ la prima produzione del rinato Casinò Municipale, a soli sei mesi dalla fine di una terribile guerra, che si annuncia con la nascita di una recita teatrale allestita con l’intento (oggi si può dire la presunzione) di rinnovare i fasti delle stagioni prebelliche di De Santis e Belloni. L’ immagine in evidenza all’inizio della pagina, testimonia la soddisfatta espressione dell’ autore esordiente, il compiacimento generale dei presenti, compresi nella solennità della presentazione di un primo calendario di Manifestazioni.
MA LA STORIA NON E’FINITA………
Alcuni anni dopo questi avvenimenti, Aldo Aitano ritorna a Sanremo nelle vesti di collezionista di cimeli garibaldini, chiede all’Assessore al Turismo Ing. Paride Goya di riceverlo offrendo una delle spade “itineranti” appartenute a Giuseppe Garibaldi per la costituenda sezione illustrativa del Museo Civico dedicata all’Eroe dei due Mondi. La foto documenta l’accadimento, ma si ignora se l’arma sia quella che si aggiunge alla tabacchiera, all’anello, al cappello ed alla copiosa corrispondenza di Giuseppe con la sua ammiratrice inglese Philipson esposta a Palazzo Nota. E’ appartenuta ad un pittore garibaldino, e donata da un’associazione legata alle camice rosse. (Note di Alfredo Moreschi).
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