Gino Cervi recitò per molte stagioni nel Teatro del Casinò commedie del suo ampio repertorio. In questa foto veste i panni dell’ispettore Maigret che “svolgerebbe indagini sui misteri dell’imminente Festival della Canzone del 1965”. E’ il pretesto escogitato per rendere appetibile un servizio fotografico che apparirà sui massimi rotocalchi italiani come anticipazione della prossima ugolanza. Ideatore dell’iniziativa é stato Giovanni Birone, allora neo capo ufficio stampa del Casinò, durante la gestione dell’avv. Bertolini. Era riuscito a dotare il Casinò di Sanremo della valigia per trasmettere telefoto e le tre prime telescriventi. Aveva anche fatto inserire nel contratto di ogni personaggio scritturato dal Casinò, la richiesta di consentire la realizzazione di un servizio fotografico da offrire in circuito, e gratuitamente, ai giornali per ottenere un ritorno pubblicitario. Il progetto, al quale collaborava lo Studio Moreschi proseguì solo per qualche mese. Nelle foto, si vede Gino Cervi, “nei panni di Maigret indagare sui misteri del Festival della Canzone 1964 ed intervistare Giovanni Birone, il fotografo Buquicchio, Enrico Micheletti; sullo sfondo, alla macchina da scrivere, Rinaldo Boscetto, padre dell’allora apprendista cronista e futuro senatore Gabriele Boscetto“.
Il grande attore italiano nacque a Bologna nel 1901 – Punta Ala 1974) ed all’età di 24 esordì nel1924 nella compagnia di Alda Borelli; quindi primo attor giovane con Pirandello, con Sarah Ferrati e Lamberto Picasso e Maria Melato; nel 1934 sali al ruolo di primo attore in società con con Sergio Tofano ed Evi Maltagliati, nel 1938 , con la compagnia del Teatro Eliseo di Roma, del quale fu anche direttore. Il suo ampio repertorio svariò fra commedie moderne, opere goldoniane, shakespeariane. Passato al cinema si impose in molti film i successo (Ettore Fieramosca (1938); Un’avventura di Salvator Rosa (1939); I promessi sposi (1940); “La corona di ferro” (1941); Quattro passi fra le nuvole (1942); I miserabili (1947); Guardia, guardia scelta, brigadiere e maresciallo che anticiperanno di poco la fortunata serie dei sei film interpretati nelle vesti immarcescibili Peppone e Don Camillo tratti o ispirati dai racconti di Giovanni Guareschi; film che ancora oggi salvano molte serate “di magra” in tutti i canali esistenti.
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