Verso la fine degli anni trenta nelle sale del Casinò Municipale di Sanremo, cominciarono a diradarsi le presenze di smoking ed apparvero sempre più numerose le divise. A simboleggiare questo inquietante “cambio di costume”, man mano che si avvicinava lo scoppio della seconda guerra mondiale, rimane la lunga visita a Sanremo del Feldmaresciallo Hermann Göring, ministro dell’aviazione del III° Reich, accompagnato dalla moglie e dalla sua numerosa scorta. Il suo soggiorno all’Hotel Royal cominciò il 5 marzo e terminò il 7 d’aprile, inframmezzato da una settimana di assenza a causa una improvvisa chiamata a Berlino da parte del Kapo. Più volte Göring passeggiò per le vie della città, presenziò al Corso fiorito ammirando i carri fioriti scorrere per Corso Umberto (oggi corso Mombello). Fece un’escursione a Monte Bignone con la funivia più lunga del mondo d’allora, si recò a Bordighera a visitare lo Stabilimento di piante Ricordo perfettamente questo periodo, (avevo 8 anni) ed il fatto della sua presenza alla Battaglia dei fiori: i due rulli scattati da mio padre furono rovinati in fase di sviluppo per il guasto del termostato.
La sera del 26 marzo, giorno del compleanno della moglie Emmy, intervenne al Casinò ad una festa in suo onore; era in compagnia della consorte e dalla nipote Elle Sonnemann. Eccolo mentre traduce in tedesco il saluto romano degli altri invitati e del personale di servizio.
Nello stesso periodo La principessa Mafalda di Savoia, moglie del Principe D’Assia, figlia del Re d’Italia Vittorio Emanuele III, soggiornò a Sanremo nella primavera del 1939. L’illustre ospite scese all’Hotel Royal, assistette ad un concerto in suo onore nel Giardino d’Inverno sedendosi al tavolo destinato agli ospiti. Sarà una pura coincidenza, una strana ironia della sorte, ma in quello scorcio del 1939 passarono, quasi l’uno accanto all’altra, il futuro aguzzino e la futura vittima. Mafalda, infatti, cinque anni più tardi morirà nel Lager nazista di Buchenwald.
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