RE del MONTENEGRO La Guerra dei “Salmoni”

Perché Sanremo é Sanremo” è una banale tautologia pubblicitaria figlia di di una omonima frase riferita alla regina dei fiori ed all’impossibilità di definirla in modo soddisfacente: “La rosa è una rosa e…quindi si ritorna da queste parti. Fatti incredibili succedono in tutto il mondo, ma nella cittadina rivierasca abbondano stranamente le cose più impensabili:  la lunga “guerricciola”  fra la Jugoslavia ed i suoi sindaci pro tempore,  a cominciare da Leone Pippione, per finire con Biancheri, ne svela un’ altra: quella sugli augusti feretri di personaggi importanti.  La vicenda riguarda Nicola 1° di Montenegro, le sue spoglie, quelle di  sua moglie Milena e di due delle sei loro figlie, Vjera e Ksenija,  che hanno riposato per quasi un secolo nella Chiesa Russa  di via Nuvoloni.  La Jugoslavia ne aveva richiesto la traslazione ed il ritorno in patria al Governo Italiano, ma l’ Amministrazione Pippione  di Sanremo si era  opposta  rivendicando la propria tradizione di ospitalità,  di tolleranza culturale e dell’ accoglienza riservata, in vita e in morte, a  gente di ogni cultura, religione e credo politico: da Alfred Nobel a re Faruk.  Si affermò che “nessuno si è mai curato di Nicola I Petrovic. Questa richiesta è ingiustificata e ci terremo la salma“.   Il Governo italiano si era sempre detto favorevole ad accogliere la richiesta jugoslava ed ha insistito sul fatto che in  tempi recenti, da quelle parti, si stesse vivendo una fase molto delicata, densa di spinte autonomistiche e problemi etnici: la motivata richiesta ha smosso il diniego sanremese all’operazione. Le spoglie contese sono state restituite accogliendo, in contropartita,  i desiderata dell’Amministrazione Biancheri, ossia quelli della celebrazione di  funerali solenni, come lo furono quelli celebrati a Sanremo nel 1921 alla presenza di Vittorio Emanuele III° e della moglie Elena che in effetti erano, rispettivamente genero e figlia di Nicola I° e Milena di Montenegro; di ottenere il riconoscimento, anche attraverso nuove iniziative, del ruolo svolto da Sanremo nella sua dimensione culturale ed internazionale nella vicenda. Le salme dei reali il 29 settembre furono portate prima a Roma e poi a Bari.        Dopo l’ attraversamento dell’ Adriatico, hanno sostato nelle principali città del Montenegro, da Sutomore a Cetinije.  Nicola I° Petrovic era nato a Njeguš il 7 ottobre 1841, e morì  ad Antibo il 2 marzo 1921. Passata la prima fanciullezza in patria , frequentò le scuole medie a Trieste e a Parigi, ma  nel 1860, per succedere a suo zio  principe Danilo, assassinato a Cattaro, dovette interrompere gli studî . 

I decorati di guerra Sanremesi rendono omaggio alla statua di Nicola I° che era stata inaugurata a Villa Ormond anni prima (foto precedente).

Negli anni del suo regno cercò di favorire la modernizzazione del suo paese concedendo una specie di costituzione nel 1879 e una costituzione più ampia nel 1905. Creò  scuole, fece costruire strade. Nel 1910, come  anniversario del suo governo, si proclamò re ma il sogno di unire tutti i Serbi, rimase incompiuto. Si sposò giovanissimo con Milena, anch’essa  appena quindicenne. Intelligente, ambizioso, acceso nazionalista serbo, cercò di capeggiare il movimento insurrezionale antiturco. Sotto l’influenza francese, iniziò nel 1862, ma con poco successo, una serie di conflitti contro i Turchi. Nel 1866, passato nell’orbita della politica austriaca, strinse alleanza con Milan di Serbia per la liberazione e l’unificazione di tutti i Serbi.  Il matrimonio della figlia Elena col principe ereditario italiano Vittorio Emanuele, secondo i maligni studiato per riequilibrare la statura dei futuri Savoia, avvenuto  nel 1896 gli  valse l’aiuto diplomatico anche dell’Italia. Nella guerra mondiale (1914), si schierò subito contro l’Austria, ma per la debolezza delle sue forze militari, nel 1916, chiese trattative per una pace separata.  Non avendola ottenuta, dovette cedere il potere e partire per l’esilio in Francia, dove visse ancora per qualche anno. 

 

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