Vincenzo Pasquali é il valente scultore locale che nei primi anni 20 realizzò il monumento ai Caduti della Guerra 1915-1918; opera mirabile che dal giorno il 12 novembre 1923 dominò la parte centrale di Corso Umberto, oggi dedicato al Sindaco di fine ottocento Augusto Mombello. L’iniziativa, presa nel gennaio 1921 dall’Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi di Guerra, venne seguita da un Comitato Esecutivo presieduto dal professor Antonio Canepa, dal sindaco Bensa, che raccolsero in breve tempo i fondi necessari, con l’augusto contributo della Regina Margherita, ma soprattutto con la cessione, da parte delle Ferrovie dello Stato di 80 quintali di rottami di bronzo ad un prezzo ribassato del 40%. Allo scopo di promuovere la raccolta fondi, fu lanciata una grande Lotteria il cui premio era un’automobile Fiat 520 dal valore di 25.000 lire, assegnata, per la cronaca al signor Ernesto Cavallero Lastress. La festosa inaugurazione del monumento vide la presenza di Re Vittorio Emanuele III°, della Regina Madre, della Regina Elena, del Principe Umberto, di una enorme folla di autorità, militari e semplici cittadini. La corazzata Duilio, ancorata nella rada del porto, in coppia con il caccia torpediniere San Martino, spararono ventun cannonate a salve. Terminata la cerimonia, il Re si recò alla chiesa russa per visitare le tombe dei suoi suoceri e quindi, cosa assai strana per un Sovrano, si recò al Casinò Municipale, dove ricevette l’omaggio delle principali personalità del mondo politico locale, tra cui anche l’ultimo Sultano dell’ Impero Ottomano Maometto VI° con il quale il ebbe un breve colloquio. Nell’occasione si mostrò anche alla folla sulla terrazza frontale della casa da gioco. Nel 1942, in pieno corso della seconda guerra mondiale, il monumento fu smontato per esser inviato al Centro Raccolta Metalli per la fusione. La scultura, si dice che sarebbe finita in un non meglio specificato deposito del Comune dove sarebbe rimasta in stato di abbandono fino alla Liberazione, per poi perderne traccia. Il Monumento ai Caduti misurava sei metri d’altezza; statua compresa; aveva un basamento parallelepipedo-trapezoidale, poggiato su quattro gradini, incorniciato in alto dal consueto fascio littorio in bronzo avvolgente i quattro lati; terminava con una struttura piramidale che fungeva da appoggio all’imponente gruppo scultoreo bronzeo, raffigurante la Vittoria Alata : una donna su un cavallo impennato che brandisce una spada, con i condottieri ai suoi piedi. Sui lato frontale spiccava la dedica ai caduti e sugli altri tre i nomi della città redente, Trento e Trieste e quella di Roma. Il basamento per decenni è rimasto completamente calvo, privo del gruppo bronzeo del Pasquali. Benché destinata alla fusione per diventare cannone, la fine effettiva dell’opera rimane avvolta nel mistero perché sembrerebbe che sia finita in un deposito comunale, dove sarebbe rimasto anche Il basamento del monumento fino alla Liberazione, ma il mistero è assoluto! Anche in questo caso “Sanremo è Sanremo“.
E’ invece certo ed è facilmente accertabile che il 2 giugno 2018, in occasione della Festa della Repubblica, grazie alla generosa donazione della Signora Elsa Ausenda in ricordo del marito Renato Carlo scomparso anni fa, il monumento é ritornato allo stato originale con una riproduzione della Vittoria Alata.
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